Viaggio in TERRA SANTA - Nuovo Presepi Cinisello2

il Presepio: strumento di evangelizzazione
Associazione Italiana Amici del Presepio
Sede di Cinisello Balsamo (MI)
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Febbraio 2019: il Santo viaggio
Abbiamo visto la sua stella e siamo venuti per adorarlo
Sono pronto Signore ad iniziare questo Santo Viaggio perché i miei occhi possano vedere i colori che anche tu hai ammirato
Con questa motivazione e speranza nel cuore abbiamo partecipato al pellegrinaggio in Terra Santa. Un pellegrinaggio per noi “presepisti” dal doppio senso spirituale: percorrere e visitare gli stessi luoghi percorsi e visti da quel bambino, protagonista nelle nostre “opere” e condividere da veri amici del presepio, con pensieri e riflessioni, i valori della fede che ci uniscono e ci appassionano. Il tema “…siamo venuti per adorarlo”, pensato da don Andrea Cattaneo, che esprime il punto massimo, il punto cardine di tutta la nostra vita da presepisti: non solo “realizzatori” di strumenti evangelici quali i nostri presepi, ma presenti nei luoghi e nella terra dove tutto ha avuto inizio, presenti per poter raccogliere quella spiritualità, ricevere quella “carica” di fede e di valori essenziali per poter essere evangelizzatori attraverso le nostre “opere”.
Sono pronto Signore ad iniziare questo Viaggio Santo perché i miei passi possano sporcarsi della stessa polvere che tu hai calpestato
Toccare con mano, camminare negli stessi luoghi percorsi dal nostro Signore, percorsi da quel Bambino, da quell’Uomo che è il centro della nostra fede ed il centro del nostro essere presepisti; un pellegrinaggio desiderato per tanto tempo che ha permesso a diversi di noi di andare “nei suoi luoghi” per la prima volta o di tornarci per un’altra volta, consapevoli e spinti però da un desiderio, da una forma diversa: la forma della fede trascinata dall’essere presepisti.
La storia di questa terra, le vicende di questo popolo certo non ci hanno consegnato spunti ambientali per nuovi presepi. Non era certo questo lo scopo del viaggio. Lo scopo era quello di farci/darci spunti evangelici interiori, spunti spirituali che necessariamente non possono mancare nel nostro essere “costruttori” di opere d’arte che puntano essenzialmente all’anima, prima che alla tecnica.
Bimbo e uomo che hai vissuto le mie stesse stagioni e forse, provato i miei sentimenti, sono pronto per il Santo Viaggio, perché il mio cuore si colmi di Te
Viaggio iniziato dai luoghi dell’Annunciazione, luoghi dove ha inizio anche tutto il nostro essere presepisti; molte sono infatti le rappresentazioni di presepi o diorami con l’Annuncio dell’Angelo a Maria.
Un luogo dove la volontà di Dio e la liberta umana si sono incontrati… Non è solo un posto sacro, ma anche un posto drammatico: Maria ha sperimentato il dramma di questa chiamata, di questa vocazione. Lo diremo più volte in questi giorni: quanto ha rischiato lei? Ha rischiato anche la lapidazione, ha rischiato di essere umiliata davanti a tutti. Eppure lei si è fidata. Ha detto SI alla parola di Dio, alle parole dell’angelo che le portava questo lieto annuncio… (don Andrea, omelia della S. Messa del 13 febbraio a Nazareth);
Molto strano sentire il Vangelo letto durante questi giorni e sentire termini come: “l’angelo apparve QUI…”, e non “l’angelo apparve nella città di Nazareth”, come siamo abituati ad ascoltare. Abbiamo scelto, con questo viaggio, di metterci in cammino alla ricerca di quella spiritualità e di quei valori che dovremmo, con la costruzione dei nostri presepi, riuscire a trasmettere a coloro che visiteranno, guarderanno i nostri presepi.  
… E’ proprio in questi luoghi che “tutto è avvenuto” per noi cristiani e per noi presepisti: luogo dell’incontro tra l’umano ed il divino. Nazareth: città dell’incontro. Città che ci interpella, che ci ricorda come Dio ha deciso di farsi prossimo all’uomo. Ma questo “qui” di Nazareth è il “qui” della nostra vita. Dio si fa prossimo a noi, non solo in questo luogo. Ma nella quotidianità della nostra esistenza. Allora Nazareth diventa l’invito a vincere l’indifferenza e la diffidenza. Noi spesso viviamo con diffidenza; guardiamo gli altri con un po' di diffidenza. Abbiamo paura di essere traditi, imbrogliati. E dall’altra parte quanta indifferenza abbiamo nella nostra vita ad esempio quando passiamo anche noi oltre e non ci fermiamo a vedere chi magari è più nel bisogno. Penso che la città di Nazareth ci possa aiutare a superare queste due difficoltà. Proviamo ad immaginare se Maria avesse vissuto con diffidenza e con indifferenza l’annuncio dell’angelo. Nazareth non sarebbe la città del Signore, non sarebbe la città della fecondità. Non sarebbe la città dove il Verbo si è fatto carne; perché qui si è fatto carne in Maria. Non solo Maria, anche Giuseppe: lui si è fidato di Maria. Che grande segno, che grande esperienza. L’angelo appare “qui” a Maria, appare “qui” a Giuseppe per dirgli di non temere e di prendere Maria con lui.  E tante altre volte l’angelo appare per indicare la strada migliore. Ma, chi è l’angelo? L’angelo è colui che riporta la provocazione di Dio. È colui che si fa intermediario di questo messaggio di speranza che Dio ha da dare alla mia vita. Tutta via la scena non è quelle che ci viene presentata dal Beato Angelico, con Maria in ginocchio che prega e che all’improvviso appare l’angelo. Pensiamo invece ad un angelo che arriva nella quotidianità della vita: Maria stava lavando, stava stirando, stava sistemando la casa e questo angelo arriva improvvisamente e le porta questa parola di speranza... L’angelo dice a Maria, “non temere…” e questa parola è presente e ripetuta 365 volte nella bibbia… una volta al giorno; il cristiano che supera la diffidenza e l’indifferenza è chiamato a non temere tutti i giorni della propria vita. (don Andrea Cattaneo, S. Messa del 13 febbraio)
…Fa che il mio viaggio apra il mio cuore ad una fede ancora più forte e sicura… fa che io ti possa intravvedere là dove migliaia di persone ti hanno ascoltato e seguito, amato e deriso e infine… crocifisso…
Bello è stato percorrere i luoghi, sentire il silenzio del deserto di Giuda e del lago di Tiberiade; quel lago che ricorda il luogo delle Beatitudini, della moltiplicazione dei pani, del primato di Pietro e della prima chiamata dei discepoli; qui Gesù ha scelto, ha chiamato i suoi primi discepoli: “Venite dietro a me, vi farà pescatori di uomini. E subito lasciarono le reti e lo seguirono” (Mc 1,17-18). Anche qui, come nei luoghi dell’Annunciazione, troviamo gente semplice, umiche, che si è fidata e che ha detto il suo SI al progetto di Dio; possano questi luoghi e questi avvenimenti incontrare anche il nostro essere presepisti, affinché spinti dalla fiducia e dalla fede, possiamo essere veri discepoli, veri testimoni dell’annuncio di salvezza e di speranza per chiunque si presti a vedere i nostri presepi;
Signore, come è bello, non andiamo via: faremo delle tende e dormiremo qua. Non scendiamo a valle dove l’atra gente non vuole capire quello che tu sei. Ma il vostro posto è là, là in mezzo a loro: l’amore che vi ho dato, portatelo nel mondo
Durante il pellegrinaggio altre tappe importanti sono state viste e meditate. Il programma ci ha portato nei luoghi di Gesù, dall’annunciazione alla morte e resurrezione; “Signore voglio cercare di rivivere i tuoi passi, rivivere quanto tu hai compiuto per me in questi luoghi”; Non possiamo certo tornare con “le mani vuote” da questo pellegrinaggio. Non possiamo certo lasciarti indifferenti da quello che abbiamo visto, sentito e in qualche modo provato: abbiamo il compito di trasformare questo pellegrinaggio in una vera testimonianza di fede e di evangelizzazione per non nasconderci, per non viverla in solitudine: dobbiamo condividere con tutti nostri amici e con tutti gli amici del presepio, affinché “tutto non sia vano”, affinché tutto possa compiersi.
La Sede AIAP di Cinisello, organizzatore insieme a Don Andrea Cattaneo del pellegrinaggio, in collaborazione con il Collegio Rotondi e l’associazione Amici di Lourdes, ringrazia tutti per la partecipazione. Ringrazia il proprio assistente ecclesiastico perché con le meditazioni e le riflessioni di questo pellegrinaggio ci ha dato, spunti per interrogarci nella fede e nell’essere presepisti, nell’essere “amici del presepio”. Un ringraziamento all’AIAP Nazionale, presente al pellegrinaggio con il Vice presidente e con il referente per le sedi del nord; un ringraziamento alle sedi dell’AIAP che hanno partecipato, Lecco, Groppello, Bologna; Un ringraziamento agli 8 membri della sede di Cinisello; Concludiamo riportando il messaggio finale del don Andrea Cattaneo, quale messaggio di speranza per la nostra Associazione: “chiediamo a DIO di darci il dono di essere annunciatori perché attraverso i nostri presepi, le nostre opere, siamo chiamati ad evangelizzare, affinché le tante persone che vedono, osservano i nostri presepi, possano rimanere colpiti dal messaggio evangelico. Per questo, prima di fare un presepio, un diorama mi devo chiedere che cosa voglio trasmettere, qual è il messaggio che voglio comunicare;
…Guidami Gesù in questo Viaggio e fa di me un pellegrino con il cuore pronto a trovarti per amarti ancora di più…
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